La parola zuppa fa venire in mente l’inverno. Invece quella di cui vi parliamo oggi, secondo noi è ideale per essere consumata in una fresca serata di giugno, quando il sole tramonta e le notti non sono ancora calde come in luglio o in agosto. In più, questo piatto andrebbe gustato nel luogo dove viene prodotto: la Gallura, in Sardegna. Perché i suoi ingredienti sono tipici (come il pane carasau o il formaggio pecorino sardo) o utilizzati freschi appena colti. A questo punto avrete capito che stiamo parlando della zuppa gallurese. Vediamo di scoprirne un po’ di segreti.

Origini e storia della zuppa gallurese

Come racconta il nome, questo piatto nasce nel cuore della Gallura, una delle regioni più affascinanti e selvagge della Sardegna, caratterizzata da paesaggi mozzafiato, coste frastagliate e un patrimonio culturale ricco di tradizioni. La sua storia affonda le radici nelle antiche pratiche contadine e pastorali, quando le famiglie si riunivano intorno al fuoco per condividere pasti sostanziosi e nutrienti, utili a sostenere le fatiche quotidiane. La zuppa gallurese si è evoluta nel tempo, assumendo le caratteristiche di una vera e propria lasagna di pane, formaggi e brodo; un modo intelligente e gustoso di utilizzare gli avanzi e di creare un piatto unico, ricco di sapore. La sua diffusione si è consolidata nel corso dei secoli, diventando un simbolo di convivialità e d’identità culturale della Gallura.

Ingredienti principali e preparazione

La Zuppa Gallurese si distingue per la sua semplicità e per l’uso d’ingredienti genuini e locali. Gli elementi fondamentali sono: pane carasau o pane sardo sottile e croccante, che funge da base e da strato di assorbimento. Formaggi stagionati, come il pecorino sardo e il caciocavallo, che conferiscono sapore e cremosità. Brodo di carne o di pollo, caldo e saporito, che permette al pane di ammorbidirsi e di rilasciare gli aromi. Formaggi freschi, come la ricotta, per arricchire la preparazione. Aglio, pepe e altre spezie a seconda delle varianti e delle preferenze.

La preparazione è semplice ma richiede attenzione e pazienza. S’inizia con un brodo saporito, che può essere di carne di manzo, pollo o agnello, lasciato sobbollire per diverse ore. Nel frattempo, si taglia il pane carasau in pezzi o strati, e si prepara una miscela di formaggi grattugiati e ricotta. Una volta pronto il brodo, si compone la zuppa: si alternano strati di pane, formaggi e brodo caldo, creando un effetto simile a una lasagna. La preparazione viene poi cotta in forno, fino a quando la superficie diventa dorata e croccante, e il formaggio si scioglie creando una crosticina irresistibile.

La sua consistenza ricca e avvolgente, unita alla semplicità degli ingredienti, la rende un piatto ideale per concludere una giornata all’aperto, magari dopo una passeggiata tra le colline o una giornata in spiaggia. Inoltre, si presta a essere preparata in anticipo e riscaldata al momento, rendendola perfetta per cene conviviali tra amici o familiari.

Varianti e personalizzazioni della zuppa gallurese

Se si desidera personalizzare questa ricetta, ci sono diverse varianti che rispettano la tradizione ma aggiungono un tocco di creatività. Ad esempio, alcune di queste prevedono l’inserimento di zucchine, melanzane o spinaci che si amalgamano bene con i formaggi e il brodo, rendendo il piatto ancora più completo e salutare. In alcune zone della Gallura si utilizza il pesce fresco, come il muggine o il tonno, per arricchire il brodo e conferire un sapore marino intenso. Infine, oltre al pecorino e al caciocavallo, si possono usare altri formaggi stagionati o freschi, a seconda dei gusti e delle disponibilità locali.

Come servirla e con cosa abbinarla

Per valorizzare al massimo questa specialità, si consiglia di servirla calda, appena sfornata, accompagnata da un buon pane sardo, magari ancora croccante. Per un tocco di freschezza, si può aggiungere un filo di olio extravergine di oliva di qualità e una spolverata di pepe nero macinato al momento. In abbinamento, un vino bianco fresco e leggero, come un Vermentino di Sardegna, si sposa perfettamente con i sapori intensi della zuppa. Se si preferisce qualcosa di più robusto, un rosato sardo può essere un’ottima scelta.

In copertina, una zuppa gallurese fotografata da Gianni Careddu e messa a disposizione gratuitamente da commons.wikimedia.org.