I confetti sono, per molti di noi, un simbolo di gioia, abbondanza e augurio di felicità. Da secoli, questi piccoli capolavori zuccherini accompagnano i momenti speciali della nostra vita, dai matrimoni alle nascite, fino alle lauree e agli anniversari. Ma da dove nasce questa dolce tradizione? Qual è la loro storia? Perché i confetti sono di colori diversi? Scopriamolo insieme.
Le origini storiche dei confetti
Le prime testimonianze storiche legate ai confetti risalgono all’antica Roma, dove durante matrimoni e celebrazioni venivano distribuiti dolci a base di mandorle ricoperte di miele. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, fa riferimento a questi dolciumi che potrebbero essere considerati antenati dei confetti moderni. Tuttavia, i confetti come li conosciamo oggi nacquero quando iniziarono le importazioni di zucchero dalle Americhe e s’iniziò a ricoprire le mandorle con questo, un prodotto allora raro e prezioso, e non con il miele. L’invenzione vera e propria dei confetti è attribuita agli speziali italiani che di lì a poco utilizzarono zucchero fuso per creare una copertura dura attorno alla mandorla. Questo dolce era usato non solo per celebrazioni, ma anche per scopi medicinali, poiché si riteneva che lo zucchero potesse conservare il cibo e favorire la digestione. Subito dopo i confetti diventarono un simbolo di status sociale. Venivano distribuiti durante sontuose feste aristocratiche del Cinquecento e dei secoli successivi, spesso presentati in eleganti cofanetti decorati, come testimoniano le cronache delle corti italiane.
I colori dei confetti e il loro significato
Ogni colore dei confetti ha un significato preciso e si lega a specifiche occasioni. Bianco: simbolo di purezza e matrimonio. È il colore più tradizionale, riservato a nozze, prime comunioni e cresime. Rosa e azzurro: celebrano la nascita o il battesimo di una bambina o di un bambino. Rosso: associato alla laurea, rappresenta il traguardo e il successo. Verde: simboleggia la speranza ed è utilizzato per fidanzamenti o anniversari particolari. Oro e Argento: per i 50 e 25 anni di matrimonio, evocano prestigio ed eternità. Ma esistono anche confetti neri? Sorprendentemente sì, anche se sono rari. In alcune tradizioni nordiche, come in Svezia, dolciumi di colore nero o scuro possono essere preparati per commemorazioni o eventi particolari, legati a riti funebri o celebrazioni simboliche della vita e della morte. Tuttavia, il confetto nero non è una consuetudine universale, e il suo utilizzo rimane limitato a specifiche usanze locali.
Come si preparano i confetti?
La preparazione dei confetti è un’arte che richiede precisione e pazienza. Il processo prevede la selezione del ripieno: mandorle, nocciole, cioccolato, o addirittura frutta candita. La confettatura: il ripieno viene ricoperto da strati sottili di zucchero liquido, che solidifica con il tempo. Questo processo avviene in grandi caldaie rotanti, chiamate bassine, e può durare anche diversi giorni per garantire una copertura uniforme e liscia. Esistono numerose varianti di confetti. Oltre ai classici alla mandorla, si trovano quelli ripieni di cioccolato fondente, bianco o al latte; creme al pistacchio, limone o fragola; frutta secca come noci o nocciole. Perfino liquori, come limoncello o rum.
Il ripieno alla mandorla
Nonostante la varietà di ripieni, il confetto alla mandorla rimane il più tradizionale. La mandorla ha un significato simbolico profondo: rappresenta la vita, l’amore duraturo e la fertilità. Il guscio duro della mandorla racchiude il suo cuore morbido, un’immagine che evoca la forza dell’unione matrimoniale e la dolcezza della vita condivisa. Nelle cerimonie di matrimonio, la tradizione vuole che vengano donati agli invitati confetti alla mandorla, come augurio di salute, felicità, fertilità, lunga vita e ricchezza.
Insomma…
Dai banchetti imperiali dell’antica Roma alle feste moderne, i confetti continuano a rappresentare un ponte fra tradizione e innovazione. Con i loro colori vivaci, i ripieni sorprendenti e il sapore inconfondibile, questi dolcetti non sono solo un piacere per il palato, ma anche un messaggio di buon auspicio e condivisione. La prossima volta che assaggerete un confetto, ricordate che state partecipando a una tradizione antica, carica di storia, simbolismo e dolcezza eterna.

Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.