Sara Vaiani è una giovane donna che, assieme alla sua famiglia, ha creato la Società Agricola Cavallino Azzurro a Bellaria Igea Marina, non molto lontano da Riccione. Un’oasi di coltivazioni biologiche che vanno verso la permacultura. Nessuno della famiglia era contadino, prima di questa esperienza partita nel 2017. “E’ andata proprio così – racconta Sara. – Nessuno di noi aveva esperienza diretta della vita di campagna e siamo stati mossi, fondamentalmente, da un unico desiderio: “Vivere bene ed essere il più autosufficienti possibile”.

Cavallino Azzurro e attività equestre

I soci dell’azienda , oltre a lei, sono Rita Zanoli (la mamma); Filiberto Vaiani (il papà) e Marco Vaiani (il fratello). “La nostra fattoria bio – continua Sara – è di soli di tre ettari e mezzo, più un ettaro a Torriana

Sara Vaiani al lavoro nel negozio.

dove vive mio fratello e dove abbiamo ulivi, noccioli, tutta la parte boschiva dell’azienda e una parte di orto. I nostri “core business” sono due: attività equestre e agricoltura. Non siamo un maneggio: i cavalli sono i nostri e li utilizziamo per diverse attività. Ad esempio, lavoriamo con i centri estivi e gli alberghi per facilitare l’avvicinamento dei bambini a questo animale così sensibile. Poi, in alcuni periodi dell’anno, gestiamo un appuntamento che si chiama “Bimbi in Calesse”. E’ un evento gratuito per tutta la famiglia che si svolge alla mattina. Un nostro pony, con un calessino, porta i bambini a fare un giro per la fattoria e poi offriamo una piccola degustazione di nostri prodotti”.

Cavallino Azzurro, biologico ed oltre

Riguardo all’agricoltura, perché avete fatto la scelta del biologico? “Sempre per seguire la nostra idea dello stare bene. E mangiare sano è una delle componenti del vivere bene. Per le nostre coltivazioni noi non usiamo neanche quei prodotti consentiti dalle pratiche biologiche, tipo il rame. Non usiamo niente, nessun tipo di prodotto chimico. Piuttosto, pratichiamo l’osservazione del terreno e lo studio della permacultura. Il che significa fare un passo avanti, oltre il biologico”.

Cos’è la permacultura?

Può spiegare in cosa consiste la permacultura?E’ una pratica agricola complicata che non si può spiegare in due parole. Diciamo che si studia il terreno e si pianta quello che è più adatto per quel terreno. Ad esempio, se siamo in presenza di una zona argillosa, non si piantano delle angurie le cui radici s’infradicerebbero ma ortaggi che si possano adattare meglio tipo le barbabietole o le fave. Se in una zona c’è acqua stagnante, non la si prosciuga ma si lascia che si crei un laghetto naturale. Insomma, nella permacultura non si modifica il terreno per piantarci quello che è più vendibile per avere un vantaggio economico immediato. Piuttosto, lo si rispetta per quel che è. Quest’anno ho dovuto lasciar perdere una parte dell’orto perché proprio non avevo il tempo di curarla. Però, pur non muovendo niente, le piante sono cresciute lo stesso. La terra non si esaurisce se tu non la sfrutti. Facendo in questo modo, noi in azienda abbiamo ortaggi forti, autoctoni, che crescono quasi da soli”.

Acquisti in azienda

I prodotti stagionali della vostra terra, possono essere acquistati in azienda?Sì, li teniamo in negozio. Abbiamo anche marmellate, succhi, sughi, castagne, fichi caramellati e anche prodotti bio di altre aziende del nostro territorio come il miele, l’olio, la birra agricola e il vino bio della Cantina Fiammetta. C’è anche il succo di mela cocomerina che proviene dal nostro orto di frutti antichi”.

L’orto dei frutti antichi del Cavallino Azzurro

Una mela cotogna.

Avete un orto simile a quello dei frutti dimenticati di Pennabilli, voluto da Tonino Guerra per salvare frutti e alberi destinati all’estinzione?Una parte dei nostri terreni è dedicata a un orto di frutti antichi, dove oltre alla mela cocomerina si trovano la pera volpina, la susina formichina, la mela cotogna, la mora di gelso, le nespole, il caco cioccolatino che fa dei frutti grandi come susine e si mangia a morsi, e altri frutti che la produzione massificata ha eliminato dal mercato”.

Il Cavallino Azzurro e l’autosufficienza energetica

Quanto vi sta danneggiando l’attuale crisi energetica?Siamo dotati di pannelli fotovoltaici e di un gruppo di batterie per la notte. Usufruiamo della rete elettrica solo quando superiamo i kilowatt di consumo. Non siamo attaccati al gas. Per l’orto utilizziamo un impianto “goccia a goccia” usando l’acqua dei nostri pozzi. Risparmiamo così risorse idriche e soldi”.