Nel cuore della Pianura Padana, tra campi ordinati, canali e antiche tradizioni agricole, nasce uno dei frutti estivi più apprezzati: il melone mantovano IGP. Con la sua polpa arancione, dolce e profumata, il melone di Mantova è un’altra delle grandi eccellenze dell’agricoltura italiana. Rappresenta una vera e propria espressione del territorio, della sapienza degli agricoltori e dell’equilibrio perfetto tra suolo, acqua e sole. Un frutto che sa raccontare la sua terra a ogni morso.

Melone mantovano IGP: identità geografica e culturale

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) è arrivata nel 2013 ma la coltivazione del melone nel territorio mantovano è molto più antica. Già nel Rinascimento, alla corte dei Gonzaga, il melone era servito come piatto d’onore nei banchetti estivi, già allora abbinato a salumi e formaggi, in un equilibrio di sapori dolci e sapidi che oggi ritroviamo nei piatti della tradizione. L’area di produzione si estende su numerosi comuni delle province di Mantova, Cremona, Modena, Bologna e Ferrara, a cavallo tra Lombardia ed Emilia-Romagna. Un’area in cui il clima continentale con estati calde, l’irrigazione regolare e i suoli sabbiosi-limosi creano le condizioni ideali per una maturazione lenta e aromatica del frutto.

Caratteristiche di questo melone

Non esiste un solo tipo di Melone Mantovano IGP ma tre tipologie riconosciute dal disciplinare: retato con fetta. È il classico melone con buccia reticolata e solcature evidenti (le “fette” appunto), profumo intenso e polpa dolce. Retato senza fetta: sempre con buccia retata, ma privo delle marcature longitudinali. È il più diffuso nella grande distribuzione. Liscio: buccia liscia e colore uniforme, meno comune ma apprezzatissimo per la delicatezza e l’intensità del sapore. In tutti i casi, ciò che lo rende inconfondibile è l’equilibrio tra dolcezza e aromaticità, la consistenza soda ma succosa della polpa e l’intenso profumo che si sprigiona appena si avvicina il coltello alla buccia.

Quando e come gustare il melone mantovano IGP?

Il melone mantovano è un prodotto stagionale per eccellenza. La raccolta inizia intorno alla metà di giugno e si protrae fino a settembre. Questo intervallo relativamente breve rende il suo consumo un rito estivo. Il riconoscimento IGP garantisce che venga raccolto solo al giusto grado di maturazione, quando ha raggiunto un equilibrio perfetto tra zuccheri e acidità. Niente maturazione artificiale, niente frutti raccolti acerbi: solo il gusto pieno del sole e della terra. Per gli amanti dell’enogastronomia, il melone mantovano è molto più che un frutto da gustare in purezza. Certo, nulla batte una fetta fresca di melone ben maturo, magari gustata in un tardo pomeriggio estivo ma le possibilità creative sono infinite. Il grande classico della cucina italiana resta l’abbinamento con il prosciutto crudo – meglio se di Parma o San Daniele – che unisce la dolcezza del melone alla sapidità e alla morbidezza del salume. Ma perché fermarsi lì?

Alcune idee per valorizzare il melone mantovano IGP

Insalata di melone, feta e menta: un piatto fresco e mediterraneo, perfetto per un pranzo leggero. Carpaccio di melone con gamberi marinati e lime: raffinato antipasto che gioca su contrasti di texture e temperature. Gazpacho di melone e cetriolo: variante fruttata del celebre piatto spagnolo, ideale per le giornate torride. Melone grigliato con formaggi stagionati: una sorpresa per il palato, soprattutto se si usano pecorini o caprini.

E non dimentichiamo la pasticceria: sorbetti, granite, cheesecake al melone, oppure semplicemente un frullato con un tocco di zenzero fresco. Il melone è estremamente versatile, e nella sua versione mantovana offre profondità di sapore che fanno la differenza.

Melone mantovano IGP: un prodotto da proteggere e valorizzare

L’assegnazione dell’IGP, come dicevamo, ha contribuito in modo decisivo alla valorizzazione di questo frutto, promuovendone la qualità e difendendolo dalla concorrenza di prodotti anonimi o importati. Ma ancora oggi è importante che i consumatori imparino a riconoscere e scegliere i prodotti certificati, che rappresentano non solo una garanzia di qualità ma anche un atto d’amore verso il territorio. Insomma, il nostro consiglio è di cercare il marchio IGP in etichetta, spesso accompagnato dalla dicitura “Melone Mantovano”. Noterete anche che, al contrario di altri frutti, questo ha una fragranza evidente anche a frutto intero, segno della sua piena maturazione.

Dove trovare il melone mantovano IGP

Durante i mesi estivi, questo frutto è disponibile in molti mercati e supermercati del nord e centro Italia ma, per un’esperienza ancora più autentica, vale la pena visitare le feste del melone che si tengono nei comuni produttori. Tra queste, la Fiera del Melone di Viadana è una delle più celebri, con degustazioni, showcooking e piatti tipici in cui il melone è protagonista assoluto. Va ricordato che dietro ogni melone mantovano c’è una filiera agricola di qualità, fatta di produttori consapevoli, rispetto per l’ambiente e lavorazione attenta. Le aziende che aderiscono al consorzio seguono disciplinari rigorosi, puntando su pratiche agricole sostenibili, rotazione delle colture e risparmio idrico. In un momento storico in cui la sostenibilità è cruciale, il melone mantovano IGP è un esempio virtuoso di come si possano coniugare tradizione e innovazione, qualità e rispetto della terra in un racconto di sole, acqua, suolo e di mani esperte e di sapori che attraversano i secoli.

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