Se pensate di aver esagerato con il cibo durante le festività pasquali e avete in mente una dieta depurativa, beh… di questa dieta potrebbero far tranquillamente parte le mele. Perché, vi chiederete?

Tre mele Fuji (commons.wikimedia.org). In copertina, mele Annurca (Flickr.com).

Proviamo a spiegarlo in questo articolo. Cominciamo con il dire che la mela è un frutto farlocco. Va bene… forse abbiamo esagerato ma sappiate che questo pomo non è il frutto del melo (il cui nome

scientifico è malus domestica) ma è la polpa che lo ricopre: il vero frutto del melo è il torsolo, che noi tutti, giustamente, non mangiamo. Secondo tutti gli archeobotanici quest’albero ebbe origine nell’attuale Kazakistan ben prima del Neolitico, quindi prima del 10mila avanti Cristo. Anzi, già durante questo periodo della preistoria nel quale gli umani impararono a levigare la pietra, usare utensili in ceramica e praticare agricoltura e pastorizia, si calcola che i meli avessero iniziato a evolversi fino alle attuali settemila specie (sono in Italia se ne trovano almeno duemila).

Mela, frutto destagionalizzato

La parola “mela” deriva dal latino tardo melum che proviene dal greco antico μῆλον, (mèlon) attraverso il latino classico malum, a sua volta derivante dal dorico μᾶλον, (màlon). La radice è indoeuropea (mal) che significa “essere molle”, “dolce” e forse ha ispirato anche gli attuali termini “malva” e “miele”. La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre Ma la mela è ormai il frutto più destagionalizzato al mondo grazie all’utilizzo di impianti che provvedono alla conservazione (sia naturale che industriale) e ne distribuiscono la disponibilità su di un ampio arco di tempo.

Chi produce più mele?

Una mela Smith. Foto di Paolo Ciarlantini da commons.wikimedia.org.

E’ un frutto presente in ogni angolo del mondo tant’è che fra i maggiori produttori mondiali figurano paesi asiatici come Cina (39,2 milioni di tonnellate) e Iran (2,5); americani come Usa (4,7) e Cile (1,7) ed europei come Polonia (4,0) e Italia (2,4). In nostro amato Stivale è il sesto produttore mondiale per quantità ma anche a qualità non scherza. Come dicevamo, in Italia se ne possono trovare almeno duemila delle settemila conosciute al mondo. Tra le più conosciute nel Belpaese la Annurca (di piccole dimensioni rispetto alle altre mele, di forma tondeggiante con epidermide rossa striata. La polpa è bianco giallastra, compatta, croccante, succosa, dolce, gradevolmente acidula); la Fuji (forma tondeggiante, buccia colore rosso-rosato, polpa croccante e succosa, sapore dolce, ricca di fruttosio); la Golden (tondeggiante, buccia colore giallo, polpa croccante e compatta, sapore dolce leggermente acidulo, di origine americana); la Smith (buccia verde intenso, polpa croccante, particolarmente ricca di magnesio); la Renetta (forma irregolare, buccia rossa e verde); la Stark Delicious (buccia rossa, polpa fine e croccante, sapore aromatico, particolarmente ricca di carotene e retinolo).

Mele, storie e leggende

Il suo essere così “naturalmente” presente in tanti luoghi del globo ha reso la mela protagonista di molte storie, leggende ed altro. A parte la mela tentatrice che Eva porge ad Adamo, che cosa mette Guglielmo Tell in testa al figlio prima di scoccare la mitica freccia? E cosa si narra cadde in testa a Isaac Newton così da ispirargli la teoria della gravitazione universale? Cosa mangia Biancaneve nella fiaba dei fratelli Grimm cadendo avvelenata? Cosa regala Paride ad Afrodite ritenendola la dea più bella dell’Olimpo? Qual era il simbolo della casa discografica dei Beatles? E qual è il simbolo dell’azienda americana produttrice di computer Apple? Sì, sempre e comunque la mela.

Mela, ecco perché fa bene

Torniamo alla domanda iniziale di questo articolo: perché le mele dovrebbero far parte di una

Mele Stark. Foto di Assianir da commons.wikimedia.org.

dieta depurativa? Il fatto che contengano fruttosio, magnesio, carotene e retinolo seppur in misure diverse, le rende un frutto sano e molto utile al nostro organismo. Ma a questi elementi va aggiunta la pectina, una fibra solubile che rappresenta il 25% delle sue fibre. Numerosi studi confermano che la pectina aiuta ad alleviare la stitichezza, abbassa i livelli di colesterolo e trigliceridi, migliora il controllo della glicemia, riduce la pressione arteriosa e promuove un peso sano. Ecco perché, dopo un po’ di eccessi alimentari festaioli, alimentarsi anche con le mele fa senz’altro bene; aiuta il corpo a depurarsi e ci avvicina ad avere un fisico in buona salute. Insomma, il vecchio detto: “Una mela al giorno leva il medico di torno” trova più di una conferma.