Cosa hanno a che vedere il gelato, i dolcetti francesi che conosciamo come macarons e i fagioli con un personaggio storico piuttosto ombroso come Caterina de’ Medici? Molto. La storia di questa donna del Cinquecento europeo s’interseca non solo con le vicende politiche dell’epoca ma anche con quelle culinarie. Partendo da Firenze e approdando Oltralpe, Caterina de’ Medici ha rivoluzionato in parte la cucina francese dell’epoca segnandone, in qualche modo, anche il futuro. Proviamo a raccontare con ordine questa storia.

Caterina de’ Medici in una miniatura attribuita a François Clouet (Wikipedia). In copertina, un’immagine tratta da Pixabay.com.

Caterina Maria Romula di Lorenzo de’ Medici, nota semplicemente come Caterina de’ Medici, nasce a Firenze il 13 aprile 1518 e, per quegli accordi in voga all’epoca fra le famiglie regnanti europee, viene data in moglie a colui che diventerà re Enrico II di Francia. Alla morte di questo, sarà la reggente di Francia e poi regina madre perché vedrà avvicendarsi sul trono tre suoi figli: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III, continuando sempre ad avere una grande influenza nella vita politica di quello Stato. Dicevamo che la sua è una figura piuttosto oscura e controversa perché si lega alle guerre di religione che si combattevano in quegli anni. Secondo la storiografia francese tradizionale sarebbe stata fredda, vendicativa e avida di potere. Secondo un’interpretazione più attuale viene considerata una delle maggiori sovrane di Francia, addirittura promotrice della tolleranza religiosa seppur con il solo intento di conservare il regno alla famiglia dei Valois alla quale ormai apparteneva.

Ma a noi non interessa quest’aspetto storico di Caterina de’ Medici quanto il fatto che, partendo da Firenze per sposarsi con Enrico II d’Orleans, portasse con sé una corte di cuochi, pasticceri e gelatieri di prim’ordine finendo per esportare il gelato, gli antenati dei macarons e un tipo di fagioli. Una premessa: non possiamo considerare Caterina de’ Medici (o, meglio, uno dei suoi dipendenti), come l’inventrice o l’inventore del gelato perché fonti certe stabiliscono che l’antenato di questa prelibatezza nacque in Cina intorno al 2000 avanti Cristo ed era preparato con riso cotto, spezie e latte. Questa “crema” veniva poi coperta dalla neve perché si solidificasse. Successivamente, sempre in Cina, nacquero anche dolci a base di succhi di frutta ghiacciati, con o senza latte (gli antenati dei nostri “ghiaccioli”?). Nel XIII secolo dopo Cristo, per le vie di Pechino si potevano acquistare vari tipi di questi dolci, venduti su carrettini.

Marco Polo (Wikipedia).

Fu proprio lì che li gustò Marco Polo, il quale riuscì poi a portarne la ricetta in Italia. Firenze divenne una delle città nelle quali i gelati furono maggiormente apprezzati e Caterina de’ Medici non fece altro che diffondere in Francia una loro variante: un dessert semifreddo a base di crema dolce che assomigliava molto al gelato attuale. Fino ad allora il gelato era comunque cibo da ricchi a causa della difficoltà di conservare il ghiaccio d’estate. Ma verso il 1560 un medico spagnolo che viveva a Roma, Blasius Villafranca, scoprì che, aggiungendo salnitro alla neve e al ghiaccio, si poteva congelare molto più rapidamente qualsiasi cosa: la scoperta diede grande impulso alla produzione di gelato. Ma questa è un’altra storia…

Non contenti di aver esportato il gelato, Caterina de’ Medici e la sua corte di italiani portarono in Francia anche gli antenati dei macarons. Si trattava del nostro amaretto, vero e proprio antenato di questo dolcetto non solo per il sapore di mandorla ma anche per la forma: il biscotto all’amaretto è, di fatto, un mezzo macaron. Ai tempi di Caterina, dunque, macaron era il nome attribuito a un “mignon”

I Macarons (Wikipedia).

alla mandorla formato da un solo dischetto senza ganache (i due dischetti sovrapposti con la ganache dentro arrivarono solo nell’Ottocento). L’origine del nome è presto detta: i francesi facevano fatica a pronunciare il termine amaretto, per cui divenne macaron (secondo altre interpretazioni invece macaron deriva da macaronì, il nomignolo dato agli italiani). Sia come sia, l’amaretto italiano arriva in Francia con la futura regina, cambia nome e segna la storia della pasticceria francese. Oggi il macaron sta vivendo, in Francia e nel mondo, un vero e proprio boom grazie alle tante combinazioni di gusto possibili.

E, per finire, Caterina de’ Medici portò con sé anche i fagioli cannellini che tanto apprezzava nella sua Firenze. Dei fagioli e della loro storia abbiamo scritto in questo articolo. Se lo avete letto o avrete la

Fagioli cannellini (da pixnio.com).

pazienza di farlo, scoprirete che erano giunti a Firenze da appena un anno, portati in dono dall’Imperatore spagnolo Carlo V che li aveva avuti da Cristoforo Colombo il quale, navigando per conto della corona iberica, li aveva trasportati in Europa dalle Americhe. Si trattava, dunque, di un’assoluta novità per i francesi che ebbero poi modo di apprezzarli enormemente per le qualità intrinseche di questo legume. La nostra Caterina, che evidentemente era una donna molto pratica, li coltivava nei giardini di Versailles, spesso preferendo la loro cura a quella dei fiori.