Il Bustrengo, l’indefinibile dolce delle colline romagnole

Se c’è un dolce della tradizione romagnola sfuggente, indefinibile e, a suo modo, misterioso, questo è senz’altro il Bustrengo, “E’ Bustrengh”, nella lingua locale. Perché diciamo questo? Innanzitutto perché non è assolutamente possibile risalire a una storia univoca del Bustrengo. … [Continua a leggere...]

Il Maiale, il Migliaccio e la ricetta dell’Artusi

“Del maiale non si butta via niente”. Questo non è solo un modo di dire: è un dato di fatto conosciuto ai più. Ma che il venerato (per le sue bontà) suino ci regali anche un dolce della tradizione contadina, … [Continua a leggere...]

Il Miacetto, il dolce tipico di Cattolica

Cattolica è la città di mare più a est di tutta la Regione Emilia-Romagna. Si è sviluppata nel corso dei secoli come realtà di passaggio e di snodo sia marittimo che terrestre per le merci. Testimonianze di ciò si trovano … [Continua a leggere...]

Il castagnaccio, dolce povero dell’Appennino

Nell’Ottocento, la vita dei contadini (braccianti e mezzadri) della pianura e delle prime colline romagnole è molto dura. Il ciclo della vita agricola, immutabile nei secoli, lascia le popolazioni delle campagne sempre allo stesso destino: nasci contadino, impari il mestiere, … [Continua a leggere...]

Perché in questo periodo dell’anno mangiamo la piada e le fave dei morti?

Vi ricordate dell’articolo sui celti e i loro formaggi che abbiamo pubblicato su questo blog circa un mese fa? Bene. Proprio ai celti dobbiamo ricollegarci, ancora una volta, per parlare della tradizione della piada dei morti (tipicamente romagnola) e delle … [Continua a leggere...]